Il programma è bello: si parte nel pomeriggio di sabato per spostarsi in zona Palmanova, si pernotta dopo una cena in giardino e tante ciàcole, poi di buon mattino si riavvia il motore con direzione Slovenia, da risalire su fino a Maribor per poi scendere da dove ci pare.
Esco dal garage col sole delle 19 alle spalle. Mi inerpico sulle colline e vedo nuvoloni che aggirano le alture. Il GPS economico (ossia il mio neurone zoppo) inizia a tracciare percorsi alternativi col duplice intento di evitare i nembi e la pianura, ma deve ricalcolare tante, troppe volte. :tim:
Alla fine scollinando vedo ad est un muro bianco proprio dove devo per forza passare. Grandine come Smarties (per chi se li ricorda, sono gli antesignani degli M&M's) che fa anche un male boia. Il tale con la serie 3 nuova di pacca che ho davanti, appena arriva sotto a un albero inchioda. In mezzo alla strada. Santo abiesse grazie, porterò un cero votivo a Mattighofen.
Dopo un chilometro ecco la temporanea salvezza, precaria ma asciutta
Dopo un quarto d'ora la pioggia scema (ma io ci caricherei anche un più concreto "stronza") e posso ripartire. I pantaloni grigio chiaro diventano grigio scuro dal ginocchio in giù, grazie alla cacca che tirano su le auto davanti, ma me ne frego, dopotutto sto andando a divertirmi e non c'è niente più bello del profumo di un campo bagnato in una serata estiva.
Mentre inizio ad asciugarmi, mi raggiunge una seconda ondata. Stavolta pensare a ripari non è possibile, dimezzo il gas e trotto cercando di vedere il possibile. Stoico, ma in realtà con nessuna alternativa.
Il temporale estivo, si sa, dura quanto la fregola di un settantenne. Per cui in statale inizio lentamente ad asciugarmi. Ed a tremare. Ma meglio aver freddo che sudare, no?
Sono quasi asciutto quando nell'entrare in una rotonda mi esibisco in un drift alla Chris Pfeiffer. A flat tire. Prima o poi doveva succedere. Mi trascino fuori dalla rotonda quel che basta a non essere "sviluppato" come i ricci ed i rospi da 3 mq che si trovano spesso in strada e inizia il valzer. Tiro fuori il telefono e la polizza. Prima chiamata a chi mi attende. Seconda chiamata alla Europe Assistance. La promessa è di un sms con la indicazione del tempo necessario al recupero. Bene. Intanto passano Sportive, molte mucche, scooter...manco uno sguardo. L'sms latita, sono ormai le 21. Si ferma una Golf, mi si chiede se va tutto bene. Gli indico lo spettacolo col dito, senza una parola
Mi dice "sta là, son motaro anch'io, torno in 5 minuti"
E così fu. compare una bomboletta riparagomme, ma la schiuma esce miseramente dal tallone della MT90. Ad ogni modo la gomma è gonfia per il momento, decido di fare quel che posso portandomi avanti, magari girando molto si sistema.
Niente da fare, all'inizio di un cavalcavia ricompare Chris Pfeiffer.
OK, palle sul serbatoio e sculettando come una mignotta sbronza ridiscendo dal calalcavia, ovviamente in mezzo a un beato nulla. In lontananza l'insegna di un Esso. Decido di continuare a massaggiarmi i maroni sui tappi dei serbatoi fin lì, tanto ogni speranza di una riparazione di emergenza è sfumato.
Bene, situazione: sono a circa 30 Km dalla destinazione, sono immobile con una zavorra di 230 chili, sono le 22 di sabato, possiedo mezzo pacchetto di sigarette e un cellulare con batteria a 3/4. Direi che ce la posso fare, e mi sento come se fossi in "Behind enemy lines".
Situazione alla quale, dopotutto, ero stato addestrato qualche vita fa. Intanto squilla il cellulare: è quello dell'Europe Assistance. Gli spiego la mia nuova destinazione e mentre gli parlo sviluppo il mio piano.
Come sperato, arriva con un furgone e non col carro attrezzi. Buonasera e subito sparo a distanza ravvicinata: quanto vuoi per portarmi dove voglio io e non al depo? Vacilla per il colpo, calcola la distanza, farfuglia il risultato. Indecente, ma significa una doccia e un letto.
Arrivo a destino alle 23. La cena è fredda, ma lo è anche il Bianco del Collio. Doccia, e poi finalmente la notte può vincere.
La mattina dopo vengo svegliato alle 9,30 con la notizia che mezzo paese si stava preoccupando per i rumori ritmici che provenivano dal letto in cui giacevo in modo alquanto scomposto.
Inizia la ricerca di una soluzione, che termina nel primo pomeriggio con una esilarante simultanea di soluzioni dopo ore di nulla trascorso, comunque, con una bottiglia di vino ghiacciato a portata di mano ed il fresco di un gazebo.
Ringraziamenti:
- a Fulvio55 per la pazienza dimostrata davanti ad assurde richieste e per aver controllato a distanza l'evolversi della situazione proponendo anche conforto morale, proprio mentre (per sua fortuna) le cose si stavano muovendo.
- a vin-lap per la prontezza della offerta di soluzione e per l'aver resistito ai miei bombardamenti da più fronti in una domenica votata al riposo.
-- a Maurizio della KTM Motorsport di Udine, che da Capriva, dove seguiva alcuni suoi piloti impegnati nel Triveneto di enduro, mi raggiungeva mettendo la Culona nel retro del suo furgone con due K infangati all'inverosimile, portava lei e me in concessionaria alle 7 del pomeriggio, smontava la posteriore da una 990 in vendita e mi mandava a casa.
Ho imparato che:
- i motari di oggi non sono più motari se non per rare eccezioni (grazie anche a te, sconosciuto Simone che hai fatto fare una esperienza extra all'intera famiglia che avevi in auto per provare ad aiutarmi).
- ci sono amici che seppur a distanza, seppur immersi in altre situazioni, provano comunque a trovarti una soluzione o un conforto. Per loro, stima e riconoscenza. me ne ricorderò.